“Nel 2020 abbiamo comunque registrato il recupero di ben 500.000 beni culturali, in tutte le categorie che il Codice dei Beni all’Art2 e all’Art 10 individua e dunque reperti archeologici, sculture, dipinti, manoscritti, libri antichi. E’ un impegno che è nel solco di un’attività che svolgiamo dal 1969, 52 anni di storia e nel 2020 è sorto anche un nuovo Nucleo a L’Aquila, un presidio dell’Abruzzo e del Molise per fornire una risposta sempre più efficiente”, così il Generale Roberto Riccardi, Comandante del Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, qualche giorno fa al 50° Congresso Nazionale di Archeoclub d’Italia. Un lavoro importantissimo e fondamentale quello svolto dal Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) a salvaguardia del patrimonio culturale italiano.
Nel 2020 le attività di polizia giudiziaria svolte dal Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale hanno permesso di recuperare 501.574 beni per un valore complessivo stimato in € 333.631.691.
In generale, la situazione finanziaria degli italiani (specialmente commercianti e cosiddette “partite IVA”) si è deteriorata notevolmente, riducendo anche le possibilità di investimento nella compravendita di opere d’arte, comprese quelle di provenienza illegale. Tale condizione ha portato a una sistematica riemersione nel mercato di beni trafugati, consentendo di localizzarli anche a distanza di molti anni (fonte www.beniculturali.it/carabinieritpc).
I dati confermano che le limitazioni alla circolazione hanno causato un abbassamento anche dei crimini che interessano il patrimonio culturale, in ragione: della ridotta mobilità dei criminali; della drastica contrazione della movimentazione e del commercio dei beni culturali sui canali ufficiali; della riduzione delle opportunità di intrusione nelle abitazioni private e in altri luoghi dove sono custodite opere d’arte, maggiormente presidiati o chiusi (basti pensare agli archivi e alle biblioteche); della diminuzione delle attività edilizie e imprenditoriali che possono incidere sugli illeciti paesaggistici.
Il cambiamento di abitudini ha comportato un utilizzo crescente del web, nonché un’accelerazione nello sviluppo tecnologico e nella digitalizzazione in tutti i settori. Anche il mercato online ha visto un incremento delle transazioni, superando le modalità tradizionali di commercio dello specifico settore.
È opportuno sottolineare come i beni culturali, negli ambiti più fortemente connotati dallo scambio economico e dall’investimento finanziario, cessino spesso di avere un interesse strettamente “artistico” per costituire, invece, utili forme di investimento, “strumenti economici” ove ricollocare le liquidità -anche illecite- nel tentativo di eludere, tra l’altro, i controlli delle Agenzie delle Entrate, o delle Dogane e dei Monopoli, con cui il Comando prosegue una proficua attività di collaborazione.
Di seguito solo alcune tra le tante operazioni che hanno portato al recupero o sequestro di beni culturali:
– il 15 gennaio 2020, in Palermo, militari del locale Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale sequestravano 2 pistole e 168 reperti di natura archeologica, illegalmente detenuti. Valore dei beni € 4.000.000;
– il 18 marzo 2020 in Torino, militari del locale Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale sequestravano 2 dipinti attribuiti al pittore Luca Giordano oggetto di esportazione illecita. Valore dei beni € 500.000;
– il 9 giugno 2020 in Perugia, militari del locale Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale sequestravano 412 opere grafiche falsamente attribuite a vari artisti contemporanei. Valore dei beni, qualora commercializzati come autentici, stimato in € 1.500.000;
– il 9 giugno 2020, in Carini (PA), militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio di Palermo sequestravano 1 violino “Giuseppe Rocca 1861”, provento del furto commesso, nell’ottobre 2012, in danno del Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo. Valore del bene € 500.000;
– il 25 giugno 2020, in Palermo, militari del locale Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale sequestravano 10 dipinti, 11 sculture, 71 tra libri e frontespizi antichi, argenteria varia, oggetto del furto commesso nel dicembre 1989, in un’abitazione di Palermo nonché 10 reperti archeologici e 19 beni archivistici illegalmente detenuti. Valore dei beni ingente;
– il 14 luglio 2020, in Messina, militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo sequestravano 1 dipinto del XVI secolo di ingente valore, rubato nell’aprile 1972 da abitazione privata in Catania;
– il 2 settembre 2020, in Roma, militari del Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale sequestravano 402 medaglie storiche rubate a un collezionista della Capitale nel marzo 2019 e 72 reperti archeologici illegalmente detenuti;
– 29 settembre 2020, in Rosolini (SR), militari della Sezione Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa sequestravano 2000 reperti archeologici nonché un’area di circa 18 ettari, mai censita, su cui erano in corso lavori di scavo clandestino che portavano alla luce una fattoria del III secolo a.C.